AUTISMO: INTERVENTO DELLA NEURO PSICOMOTRICISTA

Il ruolo del terapista della neuro e psicomotricità nei Disturbi dello Spettro autistico

Dopo la diagnosi, effetuata dal diagnosta del Polo Autismo Educere, ha inizio l’intervento  neuropsicomotorio, e il primo obiettivo che il terapista si pone è proprio quello di  entrare nel mondo del bambino per aiutarlo, a sua volta, ad entrare in un mondo condiviso con gli altri.
Il coinvolgimento nelle relazioni ha un’importanza fondamentale, basti pensare che nei primi anni di vita la maggior parte dell’apprendimento ha luogo attraverso l’interazione con altri esseri umani.

In concreto il trattamento neuropsicomotorio nei bambini con autismo si propone di:

  • Coinvolgere il bambino.
    È la parte più complessa poiché il coinvolgimento potrebbe essere molto difficile con un bambino che non ascolta o non presta attenzione, ma al tempo stesso è lo step più importante.
  • Seguire l’iniziativa del bambino.
    Non bisogna fare nient’altro che farsi guidare dal bambino, osservare attentamente, comprendere gli interessi ed agganciarsi ad essi. È importante tener presente che alcuni interessi del bambino  possono essere insoliti o strani ma nella prima fase dell’ intervento non dobbiamo preoccuparcene. In seguito si lavorerà sull’ampliamento degli interessi e attività.
  • Scoprire il profilo sensoriale e motorio del bambino.
    Entrare nel mondo del bambino non significa soltanto intuire che cosa gli piace, ma riconoscere anche il suo profilo sensoriale, ossia l’utilizzo di tutti i sensi. L’obiettivo del neuropsicomotricista è quello di comprendere, attraverso un’osservazione attenta, quali stimoli sensoriali aiutano il bambino a calmarsi, e quindi raggiungere uno stato di regolazione, e quali stimoli, invece, tendono a sovraccaricarlo.
  • Favorire la comunicazione.
    È fondamentale trasmettere al bambino il desiderio di comunicare e questo può accadere solo se il neuropsicomotricista è riuscito a entrare in relazione con lui. Se un bambino non ha acquisito l’uso del linguaggio verbale si valuterà se avviarlo alla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA).